Cancerogena l’esposizione alla Formaldeide
Il regolamento n. 605/2014 del 5 giugno 2014 (VI°adeguamento al progresso tecnico e scientifico del regolamento C.L.P. n. 1272/2008 relativo alla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele), la formaldeide in soluzione (CAS 50-00-0) è stata classificata come Carc. 1B (probabile cancerogeno), con la relativa frase di pericolo H350 “Può provocare il cancro”, mentre in precedenza era considerata Carc. 2 (sospetto cancerogeno).
Con questa modifica la formaldeide deve essere considerata cancerogena. Ciò rende necessario un aggiornamento della gestione del rischio, in ambito occupazionale e non. La Valutazione del rischio in merito alle attività con presenza di formaldeide rientra nel campo di applicazione del Titolo IX Capo II del D.Lgs. n. 81/2008 inerente la protezione da agenti cancerogeni e mutageni, che prevede una metodologia di valutazione molto più rigorosa di quella delineata per il “comune” rischio chimico. Tale modifica è di grande impatto dal momento che la formaldeide viene diffusamente utilizzata in molti processi lavorativi, sia in ambito industriale sia in altri ambienti chiusi in quanto rilasciata da numerosi materiali.
Secondo la IARC le attività che tipicamente possono essere a rischio sono:
- lavoratori della carta
- manifattura di fibre vetrose, di abrasivi
- industria della gomma e industria chimica
- produzione di resine e plastiche
- settore sanitario (per la conservazione dei referti anatomopatologici)
- industria del legno (nella preparazione di resine ureiche)
- metalmeccanica (attraverso i biocidi utilizzati nei fluidi lubrorefrigeranti, alcuni dei quali sono cessori di formaldeide)
- fonderie (utilizzo di resine per la preparazione delle anime).
Misure di prevenzione e gestione del rischio
Tra i principali interventi di prevenzione per la riduzione dei rischi di tipo cancerogeno mutageno si ricordano:
a) eliminare il rischio alla fonte (sostituzione con prodotti meno tossici) oppure circoscriverlo fortemente attraverso adozione di ciclo chiuso o impianti isolati;
b) attuare misure volte a captare l’inquinante attraverso la collocazione di impianti di aspirazione ed abbattimento, per quanto possibile in prossimità delle fonti di emissione;
c) controllare le condizioni operative, in modo particolare la temperatura risulta un elemento cruciale per aumentare la volatilità della formaldeide;
d) organizzare adeguatamente il processo di lavoro, limitando la necessità di apertura dei contenitori di stoccaggio e di produzione, con la conseguente riduzione dei vapori emessi in modo diffuso;
e) ove vi sia esposizione, disporre l’utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale costituiti da guanti e creme barriera, autorespiratori o maschere antigas a pieno facciale, occhiali di protezione idonei a limitare l’assorbimento oculare dei solventi, tute di lavoro resistenti alla penetrazione dei vapori;
f) effettuare una adeguata formazione ed informazione dei lavoratori sui rischi;
g) mettere a punto adeguate istruzioni operative per le situazioni che possono comportare rischi non ordinari (guasti, sversamenti, interventi di manutenzione);
h) verificare che tutti i contenitori utilizzati in lavorazione possiedano i requisiti tecnici e di etichettatura previsti dalle vigenti norme;
i) stoccare il prodotto in locali freschi, ventilati, al riparo da fonti di calore. Il pavimento dovrà essere impermeabile, tale da non permettere lo spandimento all’esterno. Importante lo stoccaggio separato dagli specifici agenti incompatibili, data la possibilità che possano originarsi reazioni violente e composti di elevata pericolosità.
Occorrerà in ogni caso adottare cautele igieniche, quali:
- non fumare, bere o mangiare nei luoghi di lavoro e disporre opportunamente le aree dedicate ai momenti voluttuari quali aree break, aree fumo);
- lavare le parti esposte (mani, avambracci, volto) dopo ogni contatto, ed anche con l’uso di DPI;
- effettuare un’accurata pulizia a fine lavoro;
- provvedere alla conservazione separata di indumenti civili e di lavoro (questi ultimi dovranno naturalmente essere bonificati a cura del datore di lavoro).
Linee guida della Regione Lombardia
In seguito alla classificazione della formaldeide come probabile cancerogeno, il Laboratorio di Approfondimento “Rischio Chimico” della Regione Lombardia ha predisposto delle specifiche Linee Guida per la gestione del rischio, che forniscono anche indicazioni rivolte ad alcuni settori di utilizzo. Pubblicate con decreto 15 novembre 2016 n. 11665, le linee guida ripercorrono le evidenze epidemiologiche e tossicologiche che indicano la presenza di meccanismi di cancerogenicità nell’interazione della formaldeide con i sistemi biologici; quindi approfondiscono la tipologia di rischio nei settori sanità, plastica, legno, metalmeccanico e fonderie; infine forniscono alcune indicazioni per la razionale gestione del rischio da formaldeide, considerando anche l’attuale assenza di valori-limite di riferimento ufficiali a cui ricondurre l’esposizione misurata.
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